• Author: Genovese Rosanna
  • Description:

    Il progetto AraMiS (Architettura Modulare per Satelliti) ha inizio nell’autunno del
    2006 sulla base dell’esperienza appurata dal progetto PiCPoT (Piccolo Cubo del Po-
    litecnico di Torino), il primo nanosatellite realizzato dal Politecnico di Torino, che
    ha cos aderito ad un’iniziativa internazionale, dall’elevata valenza didattica, che
    concerne la progettazione di un satellite in ambito universitario.
    La loso a progettuale standard adottata da diverse universita in tutto il mondo
    si basa sul concetto di Cubesat, un satellite di forma cubica con un lato di circa
    10 cm e una massa di un 1 Kg al massimo.
    PiCPoT e un piccolo cubo di 13 cm di lato contenente, all’interno, sottosistemi
    elettronici sviluppati ad hoc per svolgere le funzioni di trasmettere dati (per esempio,
    le misure dei sensori di bordo alla Stazione di Terra), scattare fotogra e, valutare il
    funzionamento del GPS in orbita LEO e quello dei componenti COTS (Components
    O The Shelf ) nello spazio.
    Per proseguire l’attivita iniziata col progetto precedente, e nata l’idea di base del
    progetto AraMiS che si sviluppa seguendo il concetto di modularita. Quest’ultimo si
    compone di un discreto numero di moduli, detti tiles, preassemblati e precollaudati
    che hanno la caratteristica di poter essere riutilizzati a seconda delle esigenze di
    ciascuna missione.
    Cio permette una realizzazione low cost e tempi di sviluppo molto ristretti per il
    progetto.
    I moduli, comunicanti tra di loro tramite un bus seriale, hanno dimensione
    standard; alcuni saranno collocati sulla super cie esterna del satellite, altri al suo
    interno.
    Questo lavoro di tesi intende occuparsi del modulo di comunicazione Telecommu-
    nication Tile che lavora alla frequenza di 2:4 GHz e si occupa di gestire la comuni-
    cazione relativa alla trasmissione e ricezione di dati e comandi con la Stazione di
    Terra.
    Il processore di bordo controlla, mediante un opportuno protocollo, il transcei-
    ver: il CC2510, un dispositivo della Chipcon TI dalle alte prestazioni RF con un
    microcontrollore basato sull’architettura dell’8051 enhanced.
    III
    Il lavoro e cominciato con lo sviluppo del programmatore del transceiver, allora
    non ancora reso disponibile dall’azienda produttrice, ed e proseguito con l’implemen-
    tazione del software di trasmissione e ricezione di pacchetti di dati, con la conse-
    guente analisi delle casistiche di funzionamento e valutazione delle problematiche
    derivanti dalle tipologie di eventuali errori.
    Alla base della comunicazione sono stati utilizzati due protocolli: il protocollo
    wireless e il protocollo wired.
    La ricetrasmissione avviene attraverso l’invio di un comando al microcontrollore
    il quale, una volta ricevutolo correttamente, da l’avvio alla trasmissione e ricezione
    di pacchetti via radio.
    A tal proposito, e stato determinato un certo tempo di attesa massimo tra l’invio
    di un pacchetto e la conferma di avvenuta ricezione: il Timeout.
    La trasmissione wireless e soggetta a fenomeni di interferenza che abbassano la
    qualita della comunicazione.
    In particolare, nel progetto sono riportati i risultati sperimentali di prove eseguite
    sia a livello sico, in termini di misurazioni di potenza del segnale utile, sia a livello
    di canale attraverso una stima della probabilita d’errore, il BER (bit error rate)
    usando un adeguato modello probabilistico.
    Inoltre e stato preso in considerazione ed analizzato sperimentalmente il fenome-
    no sico dell’E etto Doppler che potrebbe in
    uenzare la comunicazione tra il satellite
    e la Stazione di Terra, rispetto alla quale esso e in moto relativo.
    La tesi procede con i calcoli dei parametri di tratta, il link budget, dimensionando
    cos la potenza utile in trasmissione nel collegamento downlink (Satellite-Stazione di
    Terra) e la potenza utile in ricezione nel collegamento uplink (Stazione di Terra-
    Satellite).
    Il transceiver, progettato per applicazioni a corto raggio, eroga in uscita una po-
    tenza non suciente a supportare la trasmissione di una comunicazione che avviene
    nello spazio, rendendo necessaria la ricerca di un ampli catore di potenza: l’SZM-
    2166Z, un dispositivo della Sirenza Microdevices in grado di fornire i 4W di potenza
    in uscita necessari.
    La suite di tool del software Mentor Graphics ha conseguentemente permesso la
    realizzazione del circuito stampato dell’ampli catore di potenza che e stato sottoposto
    a test di prova, prima utilizzando la strumentazione del Dipartimento di Elettronica
    e poi quella della Spin Electronics, un’azienda che si occupa di telecomunicazioni,
    veri candone cos il corretto funzionamento.
    Per quanto riguarda il comportamento del transceiver in ricezione, ci si e serviti
    di un ampli catore a basso rumore per migliorare la sensitivity e garantirne un valore
    tale da consentire il massimo data rate di 500 kbps.
    Si tratta del MAX2644, un dispositivo della MAXIM gia collaudato durante lo
    svolgimento del progetto PiCPoT e dotato di un alto guadagno e una bassa cifra di
    rumore.
    IV
    Da queste realizzazioni progettuali si delinea, a conclusione del lavoro di tesi,
    l’intera architettura del sistema di comunicazione: la schedaTxRx.
    La scheda sara connessa al processore di bordo tramite una sola interfaccia ser-
    vendosi di un tranceiver master e un transceiver slave comunicanti tra loro tramite
    una seriale asicrona.
    Un transceiver lavorera in trasmissione con il supporto dell’ampli catore di po-
    tenza e l’altro in ricezione con l’appoggio dell’ampli catore a basso rumore.
    Il sistema si chiude su due switch identici, gli FMS2031-001 della Filtronic,
    pilotati in opposizione di fase tra di loro (quando uno e chiuso l’altro e aperto)
    garantendo un alto isolamento tra la trasmissione e la ricezione, eliminando cos
    l’anello di reazione che renderebbe instabile il sistema.
    Sulla base degli assorbimenti dei sottosistemi da alimentare e stato progetta-
    to, in particolare, l’alimentatore swicthing LM2596 della National Semiconductor a
    tensione di uscita variabile.
    Scelti i componenti da adottare per la scheda, la fase successiva e consistita nel
    disegno dello schema elettrico e del circuito stampato del sistema.
    Si auspica che la scheda in oggetto possa essere realizzata in tempi brevi per dare
    attuazione al discorso progettuale che e stato il lo conduttore di questo lavoro di tesi
    il quale mi ha dato l’opportunita di lavorare su un percorso sperimentale seguendolo
    nel concreto e, quindi, mi ha permesso di arricchirmi dell’esperienza diretta della
    problematica oggetto di studio e del lavoro di gruppo di cui necessitano progetti di
    tale portata.

  • Year: 2009
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