• Author: Icardi Lidia
  • Description:

    Il progetto ARaMiS nasce nel dicembre del 2006, sulla base dell’esperienza maturata
    con il progetto PiCPoT. PiCPoT e il primo nanosatellite universitario del Politecnico
    di Torino, ha la forma di un piccolo cubo ed e composto da schede sviluppate ad hoc
    per la missione da svolgere. Proprio in quest’ultima peculiarita risiede uno dei punti
    deboli di PiCPoT: la scarsa riusabilita del progetto e le varie dicolta riscontrate
    durante la fase di integrazione.
    La caratteristica chiave del progetto ARaMiS e la modularita, grazie alla quale si
    mira ad eliminare i difetti sopra esposti. Il progetto non e orientato alla missione da
    svolgere, ma alla de nizione di alcuni moduli standard, tra loro compatibili e coope-
    ranti. Ogni modulo ricopre dei ruoli speci ci ed e completamente indipendente, ma
    puo essere connesso ad altri moduli dello stesso tipo o di tipo diverso per aumentare
    le prestazioni complessive del sistema. Quando lo standard e i moduli saranno pron-
    ti, essi potranno essere utilizzati in molteplici missioni, anche con payload molto
    diversi. L’utilizzo di componenti COTS (Commercial O -The-Shelf) e l’ammorta-
    mento dei costi di progettazione sulle varie missioni che il sistema ARaMiS potra
    a rontare, donano al progetto caratteristiche fortemente low-cost, rendendolo acces-
    sibile anche ad enti e organizzazioni che precedentemente non avevano possibilita di
    accesso allo spazio.
    Il progetto ARaMiS prevede lo sviluppo di nano e pico satelliti, orbitanti in LEO
    (Low Earth Orbit), ossia ad una distanza da terra compresa tra i 500 e gli 800 km.
    I moduli hanno dimensioni standard, alcuni formano le facce esterne e altri sono
    montati all’interno. La comunicazione tra i vari moduli e garantita da un bus seriale.
    I moduli di cui e composto il progetto ARaMiS sono:
    Power Supply: montato sull’esterno del satellite. Ciascun modulo puo generare
    energia utilizzando dei pannelli solari al GaAs aventi un’ecienza del 26% ed
    immagazzinarla nella batteria a ioni di litio. Attualmente la massima potenza
    generabile stimata, per modulo, e di 6;4W. I moduli Power Supply sono inoltre
    in grado di scambiare tra loro l’energia generata dai pannelli solari, per carica-
    re anche batterie presenti sui moduli momentaneamente in ombra. I pannelli
    solari sono collocati all’esterno del modulo e rivolti verso lo spazio, mentre
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    sulla faccia interna di ogni modulo trovano spazio la batteria, il circuito stam-
    pato e, per realizzare il controllo d’assetto, un piccolo motore elettrico e un
    magnetorquer, cioe un solenoide che alimentato genera un campo magnetico.
    Un micro-controllore supervisiona tutti i processi, anche in base ai comandi
    ricevuti dall’OBC (On Board Computer) tramite bus seriale. Ulteriore compi-
    to del micro-controllore e quello di misurare e memorizzare alcuni parametri
    del modulo e inviarli all’OBC. Poiche un satellite sara composto da piu moduli
    Power Supply, e automaticamente garantita una forte ridondanza.
    Tx-Rx: il modulo consente la comunicazione con la stazione terrestre, sia in tra-
    smissione che in ricezione. Entrambe le direzioni sono servite da due canali
    aventi frequenza diversa: l’uno opera a 437MHz, l’altro a 2;4 GHz. Un micro-
    controllore a bordo di questa scheda si occupa del trattamento dei dati secondo
    il protocollo previsto e li invia/riceve sul bus seriale del satellite.
    On Board Computer: questo modulo contiene un processore in grado di coordi-
    nare il funzionamento dell’intero satellite. In questo modulo vengono e ettuati
    i calcoli relativi all’assetto e interpretati i comandi ricevuti da Terra. Tramite
    bus seriale l’OBC comunica con gli altri moduli e trasmette i dati alla TxRx.
    In questa tesi si e sviluppato il modulo Power Supply. Il lavoro e cominciato do-
    cumentandosi sui satelliti universitari esistenti e analizzando il progetto PiCPoT. In
    questa fase sono anche stati analizzati i vincoli ambientali ai quali il modulo e sot-
    toposto: vuoto, vibrazioni e temperatura sono solo alcuni dei problemi a rontati nel
    progetto. Le radiazioni, prodotte dal Sole o provenienti dallo spazio profondo, pos-
    sono interagire con i semiconduttori drogati, creando e etti noti come SEU (Single
    Event Up-set) e SEL (Single Event Latch-Up), che possono portare alla perdita di
    dati o alla distruzione dei dispositivi. Per mitigare questi e etti sono stati progettati
    e testati appositi circuiti di protezione da Latch-Up.
    Succesivamente sono state analizzate varie architetture possibili per la condivi-
    sione dell’energia tra i moduli Power Supply. In questa fase sono state studiate
    numerose ipotesi, di cui le principali sono:
     ipotesi 1: ogni modulo funziona autonomamente, senza scambiare energia
    con gli altri;
     ipotesi 2: ogni modulo puo scambiare energia con i moduli adiacenti, tramite
    collegamenti dedicati;
     ipotesi 3: ogni modulo puo scambiare energia con tutti gli altri moduli pre-
    senti, grazie a uno o piu bus di potenza.
    Per ogni ipotesi sono stati esaminati i pro e i contro e in ne e stata selezionata
    l’architettura che costituisce il miglior compromesso tra complessita e bene ci. Essa
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    prevede che ogni modulo possa scambiare energia con tutti gli altri, grazie a due tipi
    di bus di potenza, uno posto a valle dei pannelli solari e l’altro a valle delle batterie.
    Dopo questa analisi iniziale si e proceduto con uno studio approfondito delle ca-
    ratteristiche delle celle solari e delle batterie utilizzate, per essere in grado di sfrut-
    tare questi componenti con la massima ecienza possibile. In particolare la carica
    delle batterie costituisce un punto delicato e di grande importanza: essa si divide in
    varie fasi e presenta speci che piuttosto stringenti, che devono essere rispettate per
    evitare di ridurre il tempo di vita utile delle batterie e, di conseguenza, dell’intero
    satellite.
    A questo punto e iniziata la progettazione e realizzazione di un primo prototipo
    di Power Supply basato sull’architettura di base. Il prototipo e dotato di uno swit-
    ching boost isteretico, atto a far funzionare i pannelli solari nel punto di massima
    ecienza e in grado di elevarne la tensione al ne di caricare due celle di batterie al
    litio poste in serie. Il punto di lavoro dei pannelli solari e impostato da un circuito
    analogico o dal micro-controllore di bordo. La carica della batteria e supervisionata
    dal micro-controllore, un MSP430 della Texas Instrument, dotato di un ADC inte-
    grato attraverso il quale e possibile acquisire sette diversi parametri del prototipo. Il
    prototipo e stato collaudato e risulta funzionante.
    In seguito sono state esaminate le criticita del sistema, emerse sia dal collaudo
    del primo prototipo sia da un’analisi approfondita e ettuata durante le riunioni del
    gruppo che si occupa del progetto. In particolare, e risultato che la carica della batte-
    ria, per i motivi esposti in precedenza, non puo essere adata alla sola supervisione
    del micro-controllore; si e quindi deciso di esplorare lo spazio di progetto in due di-
    rezioni: utilizzare un dispositivo commerciale oppure progettare un circuito ad hoc
    in risposta alle esigenze del sistema.
    Questa analisi e stata seguita dalla progettazione e realizzazione di un secondo
    prototipo, volto a testare entrambi i metodi sopra illustrati nonche lo scambio di
    energia tra piu schede identiche. A questo scopo, si e scelto di progettare una sche-
    da contenente il solo regolatore switching, convenientemente modi cato rispetto al
    primo prototipo, piu i componenti strettamente necessari al suo funzionamento. Il
    prototipo e in fase di collaudo.
    Il seguente elaborato e organizzato come segue:
    capitolo 1 descrive il progetto ARaMiS e l’ambiente spaziale in cui opera;
    capitolo 2 vengono analizzati pregi e difetti delle possibili architetture per il modulo
    Power Supply.
    capitolo 3 descrive le speci che dei prototipi di Power Supply sviluppati;
    capitolo 4 descrive il progetto dei prototipi di Power Supply, in particolare il secon-
    do;
    IV
    capitolo 5 riporta le misure svolte sul secondo prototipo realizzato;
    capitolo 6 riporta le conclusioni tratte dal lavoro.

  • Year: 2008
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