• Author: Bortoletto Grizante Ricardo
  • Description:

    Il progetto AraMiS (Architettura Modulare per Satelliti) ha inizio nell’autunno del 2006
    sulla base dell’esperienza appurata dal progetto PiCPoT (Piccolo Cubo del Politecnico di
    Torino), il primo nanosatellite realizzato dal Politecnico di Torino, che ha cos aderito ad
    un’iniziativa internazionale, dall’elevata valenza didattica, che concerne la progettazione
    di un satellite in ambito universitario.
    La loso a progettuale standard adottata da diverse universita in tutto il mondo si
    basa sul concetto di Cubesat, un satellite di forma cubica con un lato di circa 10 cm e una
    massa di un 1 Kg al massimo.
    PiCPoT e un piccolo cubo di 13 cm di lato contenente, all’interno, sottosistemi elettronici
    sviluppati ad hoc per svolgere le funzioni di trasmettere dati (per esempio, le misure
    dei sensori di bordo alla Stazione di Terra), scattare fotogra e, valutare il funzionamento
    del GPS in orbita LEO e quello dei componenti COTS (Components Of The Shelf ) nello
    spazio.
    Per proseguire l’attivita iniziata col progetto precedente, e nata l’idea di base del
    progetto AraMiS che si sviluppa seguendo il concetto di modularita. Quest’ultimo si
    compone di un discreto numero di moduli, detti tiles, preassemblati e precollaudati che
    hanno la caratteristica di poter essere riutilizzati a seconda delle esigenze di ciascuna
    missione.
    Cio permette una realizzazione low cost e tempi di sviluppo molto ristretti per il
    progetto.
    I moduli, comunicanti tra di loro tramite un bus seriale, hanno dimensione standard;
    alcuni saranno collocati sulla super cie esterna del satellite, altri al suo interno.
    II
    Questo lavoro di tesi intende occuparsi dello sviluppo di un sistema formato da un
    interruttore di potenza tollerante ai guasti. Che sucessivamente fara parte del Blocco di
    Gestione di Potenza.
    Lo sviluppo di tale sistema richiede alto livello di adabilita dato che fa parte di
    un progetto aerospaziale. Pertanto, la parte progettuale del sistema ha tenuto conto di
    speci che molto piu stringenti di quelle che in e etti sono richeste, al ne di garantire un
    maggiore margine di sicurezza.
    Le problematiche di interesse di cui conosciamo la natura sica sono molteplici. Alcune
    di queste sono gia abbastanza conosciute e proviste di tecniche addatte ad evvitarle. Il
    grosso stress meccanico e radioattivo, rispettivamente delle condizioni del lancio e del
    ambiente aerospaziale, generano un serie di e etti danosi al sistema. Per via di queste
    problematiche e delle loro ripercussioni nell’ambito progetuale, lo sviluppo di un sistema
    semplice diventa abbastanza complesso. I principali problemi che bisogna considerare
    sono: l’e etto di latch-up e le vibrazioni del lancio, che sono accenati in questo lavoro tanto
    quanto le loro consequenze. Ovvero, e sconsigliato l’impiego di componenti di tecnologia
    CMOS e componenti elettromeccanici.
    Nonostante le considerazioni precedenti, eventuali guasti possono capitare date le condizioni
    di lavoro estreme. Percio lo sviluppo di un sistema di questo genere richiede anche
    un’attenzione speciale nel farlo rendere un insieme tollerante ai guasti. Al ne di raggiugiere
    questo obiettivo sono state studiate alcune tecniche di ridondanza in modo che
    nessun singolo elemento del sistema interruttore (ovvero traccia, pin, lo, componente
    elettronico, ecc) sia assolutamente necessario al buon funzionamento dell’insieme.
    La parte progettuale e cominciata con un interruttore elementare. Si e realizzato uno
    studio dei suoi componenti e la con gurazione piu adatta alle condizioni operative. Dopo
    simulazioni e prove si e cercato di fare ulteriori migliore nel circuito in modo ad avere
    minori tempi di commutazione per l’interruttore elementare. Una ulteriore migliora in
    questo circuito e stata realizzata sucessivamente in maniera da permettere che la corrente
    passe sia da una parte che dall’altra. Ovvero si e progettato un interruttore bidirezionale.
    Il lavoro e proseguito con l’apposita replicazione del interruttore elementare in modo a
    III
    generare un circuito ridondante tollerante ai guasti. Nella stessa maniera di prima si sono
    realizzati simulazioni e prove che hanno veri cato il buon funzionamento del sistema.
    In paralello allo sviluppo del sistema interruttore di potenza si e condotto uno studio
    riguardo un parametro utilizzato spesso nei fusibili: l’Integrale di Joule. Lo scopo di
    questo studio innovativo e acquisire nuove conoscenze su come questo parametro (anche
    conosciuto come iquadrot o I2t) puo essere relazionato al transistor di potenza. Dato che
    il fusibile e il transistor (come viene utilizzato in questo lavoro, per esempio) funzionano
    essenzialmente come interruttori di corrente, e utile metterli in relazione. Allo scopo
    di veri care il comportamento del transistor e stato condotto un esperimento in cui il
    dispositivo e stato sottoposto ad un grosso picco istantaneo di corrente.

  • Year: 2010
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